La buona figliuola maritata, Venezia, Zatta, 1789

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Notte. Camera con tavolino e sedie e sopra il tavolino una botteglia di rosoglio e bicchieri e lumi.
 
 Il MARCHESE ed il COLONELLO con pipa, fumando a sedere presso il tavolino
 
 Marchese
 Così è, signore.
1075Vi è stato del rumore;
 ma alla vostra venuta
 tutto è dissipato
 e confesso che a torto ho sospettato.
 Colonello
 Oh cospette di Bacche!
1080Tu affer pone tabacche
 e affer pon Brandevaine. (Versa il rosoglio nel bicchiere)
 Marchese
 Certo che il rosolino
 di Bologna è perfetto e so che piace
 ai signori allemani.
 Colonello
1085Viva mio general. (Beve)
 Marchese
                                    Viva mill’anni.
 Vuo’, se vi contentate,
 alla vostra presenza
 stassera radunar diversa gente
 e i sponsali firmar solennemente.
 Colonello
1090Jo. (Fumando)
 Marchese
                  Con questa occasione
 di preparar destino
 un piccolo festino e spererò
 che voi, signor, l’aggradirete.
 Colonello
                                                       Jo.
 Marchese
 Vuo dunque a prepararlo.
1095Con licenza, signor. (Vuo’ coltivarlo). (Parte)
 
 SCENA II
 
 Il COLONELLO, poi il CAVALIERE e la MARCHESA. Il colonello seguita a fumare e versa del rosoglio nel bicchiere
 
 Cavaliere
 Signore, io vi presento
 mia moglie e vostra serva
 che del genero vostro è la germana. (Al colonello)
 Marchesa
 Per servirla, signor. (Ma alla lontana).
 Colonello
1100Ontertienigher Diener. (Cavandosi il cappello saluta la marchesa)
 Cavaliere
 Se mai a vostra figlia
 avesse dato dispiacere anch’essa,
 amica or si professa
 e di voi e di lei sinceramente.
 Marchesa
1105Sì signor, così è. (Forzatamente).
 Colonello
 Gute Nachte, meine Herren. (Buona notte, miei signori; come sopra)
 Brandevain foler? (Offerisce il rosoglio alla marchesa)
 Marchesa
                                            Bene obbligata;
 mi permetta, signor, ch’io lo rifiute.
 Colonello
 Tar Taifle; befer ie. Per tua salute. (Beve)
 Marchesa
1110Viva vossignoria.
 Mi permetta, signor, deggio andar via.
 Colonello
 Foler bene a tuo sposo?
 Marchesa
                                             Oh signorsì.
 Cavaliere
 No, gli potreste dir così e così.
 Marchesa
 
    Credimi a te fedele,
1115serbami il primo affetto
 e un cor da te negletto
 ritorna a consolar.
 
    Di me più fida amante,
 no, che trovar non puoi,
1120all’alma mia tu puoi
 la pace ridonar.
 
 SCENA III
 
 Il CAVALIERE ed il COLONELLO
 
 Cavaliere
 Per dir la verità, so che mi adora
 ma è gelosa un po’ troppo e mi martora. (Al colonello)
 Colonello
 In Italia mi stato
1125e sempre affer trovato
 che star matto italian per gelosia. (Parte)
 Cavaliere
 Ah purtroppo è comun sì gran pazzia.
 
    Deh per pietà cessate
 di più parlar, che ormai
1130son tormentato assai;
 più non ho pace in me.
 
 SCENA IV
 
 Sala.
 
 Il MARCHESE e MENGOTTO
 
 Marchese
 Già sai quel che ti ho detto;
 vattene immantinente
 tu pur con l’altra gente e fa’ che tutto
1135sia lesto pel festino
 e che le cose vadano a puntino.
 Mengotto
 Farò, non dubitate,
 quanto mi comandate. Ah sì, padrone,
 sono anch’io consolato
1140che alfin pacificato
 sia con la padrona
 ch’è per voi sì amorosa e così buona.
 Marchese
 Basta così, va’ via,
 va’ a far quel che ti ho detto.
 Mengotto
                                                      Sì, signore,
1145farò l’obbligo mio;
 e vuo’ ballare e vuo’ saltare anch’io.
 
    Allegramente
 la pace è fatta.
 Oh quanta gente
1150s’ha da invitar!
 
    Che bel piacere
 s’ha da godere,
 s’ha da ballare,
 s’ha da saltar.
 
 SCENA V
 
 Il MARCHESE e poi MARIANNA
 
 Marchese
1155Fui veramente un pazzo
 il cor con i sospetti
 a tormentar sinora.
 Ma chi sa poi s’io sia guarito ancora?
 Marianna
 (Ecco lo sposo mio. Chi mai sa dirmi
1160se scacciata ha davver la gelosia?
 Dubito che vi sia nel core il tarlo;
 con un po’ d’artifizio or vuo’ provarlo). (Da sé non veduta)
 Marchese
 Sì sì, mi son chiarito,
 più non voglio impazzir come ho impazzito.
 Marianna
1165Marchese. (Chiamandolo)
 Marchese
                       Oh! Siete qui?
 Marianna
                                                    Son qui da voi,
 perché vuo’ che fra noi parliamo un poco.
 Marchese
 Gioia mia, a tempo e loco
 ci potremo parlar segretamente;
 ora a stare pensiamo allegramente.
 Marianna
1170Lo so che il mio sposino
 preparato ha un festino
 ma in mezzo all’allegria
 non vorrei che tornasse in gelosia.
 Marchese
 Oh no, non vi è pericolo.
1175La gelosia detesto;
 più geloso non son, ve lo protesto.
 Marianna
 Se lo dite di cor, di più non curo.
 Marchese
 Ve lo dico di cor, ve l’assicuro.
 Marianna
 
    Come mai credesti infida
1180la tua tenera consorte,
 se per te un amor più forte
 non mi seppi immaginar?
 
 Marchese
 
    Già lo so che tu sei fida
 e che avesti un’alma forte
1185ma incontrar vuo’ pria la morte
 che di te mai dubitar,
 
 Marianna
 
    Volgi a me quel volto amabile
 e consola questo seno.
 
 Marchese
 
 Ah quel viso tuo adorabile
1190il mio cor fa venir meno.
 
 Marianna, Marchese a due
 
 Ah mia vita, a tesor mio,
 che dolcezza provo, oh dio!
 Io mi sento a liquefar.
 
 Marianna
 
    Mi farai più simil torto,
1195dubitando di mia fé?
 
 Marchese
 
    No, mia gioia, mio conforto,
 questo cor tutto è per te.
 
 Marianna
 
    Dammi, via, la tua manina.
 
 Marchese
 
 Dammi tu il tuo coresino.
 
 Marianna
 
1200Ah furbetto, malignetto!
 
 Marchese
 
 Ah furbetta, malignetta!
 
 a due
 
    Oh che contento
 prova il mio cuore!
 Già l’alma sento
1205piena d’ardore
 che le mie viscere
 fa giubbilar.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Tutti
 
 coro
 
    La Cecchina fortunata
 buona figlia un tempo fu.
1210Or Marianna maritata
 è bonina ancora più.
 
    Imparate, voi zitelle,
 esser buone in gioventù,
 che non basta l’esser belle,
1215necessaria è la virtù.
 
 Fine del dramma